Casablanca-Parigi-Roma: 11 Gennaio
Nella neve: passare una notte in una tormenta di neve non è certo fra i modi più standard di “vivere l’avventura” in Marocco. Noi non ci avremmo mai pensato prima. Con i nostri bei pregiudizi da europei non possiamo pensare all’epico in Marocco in termini diversi dall’arsura nelle sabbie del deserto. Quelli un po’ più avveduti si spingono forse, fino a contemplare l’ipotesi dei brividi durante le notti sotto le stelle fra le nubi. Per quanto ci riguarda, non temete, non ci siamo fatti mancare nemmeno i momenti più cari all’iconologia classica dei viaggiatori del Magreb. In compenso abbiamo preso veramente coscienza di cosa sia l’Atlante. Il mitico gigante che regge la volta del cielo, il luogo di trekking esotici di cui si sente talvolta parlare da soci CAI dall’abbonamento eterno alla rivista della montagna, non è certo un nome nuovo per le nostre orecchie. Eppure, vi assicuro, una cosa è sentirlo pronunciare sui banchi di scuola al liceo, tutt’altra trovarsi al volante di una Palio Bianca su questa catena imponente, con cime fino a 4.000 metri, ricoperta di foreste di cedri centenari d’una bellezza inconcepibile per coloro che abbiano la sorte d’essere toccati dal sacro fuoco della botanica. Sappiate poi che se voleste fare i super-snob potreste proporre ai vostri amici una settimana bianca fra questi monti. Qui nei pressi della località sciistica più alla moda, la Cortina locale, dove per intendersi vanno a sciare i figli del re, i nostri eroi si ritrovavano a guidare sotto una nevicata prima lieve, poi meno lieve, poi decisa e infine veramente appassionata. La notte era calata da un’oretta quando, senza catene da neve, senza cibo in macchina, senza coperte, e con un manto bianco via via sempre più spesso a coprire l’asfalto ci siamo ritrovati su una salita in compagnia di qualche centinaio di vetture marocchine totalmente bloccate nella neve. Eccoli i guidatori delle altre vetture tutti a scendere dai loro mezzi di locomozione, scambiarsi informazioni animatamente, salutarsi, sembrava di essere nella piazza di un paese dell’Italia meridionale il sabato pomeriggio. Tutti avanti indietro a fare lo struscio. Pensate forse che ci si arrenda alla prima difficoltà? Ma nemmeno per idea! Tutti i passeggeri fuori: a spingere, a sbloccare, a cercare rami per farci passare sopra le ruote
Uccellacci, uccellini e altri predatori
Sulle strade del Marocco
Sul complesso rapporto fra gli italiani e la guida: si potrebbe già dire molto dalla semplice constatazione che, non esiste un verbo nella lingua di Dante che indichi lo spegnersi dell’auto in partenza. Sottotitolo: mai dare dell’impedito agli impediti, potrebbero offendersi. Avvolti nel sonno dell’alba mentre ci dirigevamo verso Fiumicino ci dilettavamo in queste considerazioni di linguistica comparata con il tassista. Quanta innocente inconsapevolezza nelle nostre riflessioni. Se solo avessimo saputo che cosa ci aspettava.
Per carità, un po’ patito del fly and drive lo sono sempre stato. Anzi, l’idea di una vacanza integralmente in macchina mi alletta molto, mi sembra nobile questa idea di partire andare in un posto lontano e tornare tutto con le tue forze, senza l’aiuto esterno di quegli aggeggi volanti che hanno reso piccolo il pianeta. Se poi si pensa che coltivo ancora l’antico sogno di fare il cammino di Santiago ci si rende conto che questa esplorazione del Marocco non poteva essere fatta con mezzi diversi.
Certo usare i mezzi di trasporto locali consente di comprendere molto meglio la realtà dei paesi che si visitano, l’autostop da un grande senso di libertà, etc. etc.
Io mi sono limitato a portare “La guida galattica per autostoppisti” in valigia (fra l’altro la consiglio a tutti, questi inglesi sanno proprio far ridere quando fanno ridere) e mi accingevo ad attraversare una gran parte del Marocco in meno di una settimana con un auto a noleggio.
Quale autovettura? Ma che domande. La più economica e patriottica ovviamente: W l’Italia! Come affittare una Palio e vivere felici con buona pace dei ricordi cinesi ed indiani. Per la verità in quelle due esperienze ci portavano in giro su una Siena, ma le auto di scorta erano delle Palio. Certo che ci siamo veramente divertiti con il Global Sourcing. Prima o poi devo decidermi a fissarlo in qualche modo.
Esistono ancora sorprese per qualcuno che ha rischiato l'infarto contromano varie volte? Sembrerebbe proprio di si, proviamo quindi a fare una breve ricognizione di cosa ho appreso dal mio breve corso di guida attraverso 2.000 km di strade del Marocco? Strano ma vero, non più di tre e non meno di tre punti salienti ;-) :