8.8.05

Donegal-Westport: 1 Agosto

“lovely day”. Alcune considerazioni sul tempo in Irlanda (MDS)
Parlare del tempo è un’attività tipicamente British. Essere affetti dalla più clamorosa dissonanza cognitiva immaginabile riguardo al meteo pare sia invece un caratteristica precipua dell’Irish.
Secondo Fiorella Mannoia “Il cielo d’Irlanda si muove con te”. Secondo me, abusa pesantemente di cartoline nel tempo libero.
Per carità, io adoro il tempo grigio, la temperatura a quindici gradi anche ad agosto, e poi penso fra me e me che qui fino a 15.000 anni fa era un ghiacciaio gigantesco e che senza corrente del Golfo la “verde Irlanda” sarebbe solo un modo di dire, però a tutto c’è un limite… Visitando la biblioteca del Trinity College, in preparazione al Book of Kells leggo su un pannello che grazie al netto miglioramento del clima del VI secolo le condizioni di vita in Irlanda sono drasticamente migliorate. Insomma qui ci credono proprio.
Andando in giro non troverai mai qualcuno disposto ad ammettere che il temporale quotidiano non sia una rarità. “Strano, piove!” questa è la loro reazione standard. Piove 250 giorni all’anno ma loro si raccontano il ricordo di giornate di sole nelle settimane precedenti e l’attesa per le settimane di sole in quelle successive. Ancora una volta l’animo umano ha bisogno di sogni. A voler fare l’eziologo ad oltranza potrei ricordare che nel 1840 la popolazione è stata decimata dalla crisi della patata innescata da un brusco peggioramento del clima, ma per una volta sorvolo sull’armamentario da complessologo quasi ex-complessato quindi niente non-linearità, effetto ali di farfalla, vulcani in eruzione e bio-diversità.
Molto meglio la concretezza dell’autore di “The rainy day guide to Ireland”.
Molto meglio essere pronti alla variabilità che ti consente in una giornata di vedere i climi che in Italia vedresti in una stagione intera.
Molto meglio la luce nordica che alla sera e al mattino immerge la realtà in un'atmosfera tersa e struggente, da quadro di Hopper.